N.B.
– Della legge riportano SOLO quello che a loro fa comodo. Delle linee guida idem.
– Io esisto, e di me si ricordano, SOLO perché la NPI della assolutamente gli ha detto che è la terapista che si occupa di TERAPIA (non visite🤦♀️) e di strumenti, dimostrando la loro capraggine. I fiumi di scritto inviati e ignorati fanno finta che non esistano.
– in una loro ‘lettera’ inviata alla famiglia si evince un inno a se stessi, alla loro bravura, alle loro capacità e alla loro umanità. Slavo poi però non sapere a cosa servano gli strumenti, togliendoli al bambino che chiede di usarli in classe.
Tutto ok!!
E si vantano di formare uomini dell’Italia di domani, si sempre la stessa scuola, che rappresentata un vero incubo per noi ed anche per l’Italia che stanno formando.
Ripetiamolo insieme, se non cambia il reclutamento docenti saremo nello schifo più assoluto.
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Gentile Preside, pur sconcertata da una richiesta così singolare, che arriva dalla sua scuola, le rispondo chiarendo alcuni punti che ritengo assolutamente importanti.
La scuola di ………. ha chiesto una relazione sul perché il bambino debba usare il computer.
Come può essere possibile stilare una relazione “scientifica”, comprensibile ai non addetti al mestiere, in poche righe, fruibile velocemente??
Si tratterebbe, volendo essere professionali, corretti e precisi, di un vero e proprio trattato di logopedia.
Ma non è di questo che ha bisogno la scuola, che anche in maniera autonoma dovrebbe conoscere o arrivare a capire le necessità di uno studente DSA, tenendo anche conto della continua formazione che i docenti affermano di fare.
Però ci viene in aiuto la legge 170/2010 che spiega ampiamente, insieme alle linee guida 5669/2011, tutte le motivazioni inerenti l’uso degli strumenti tecnologici che di seguito accennerò in maniera chiara e inequivocabile.
Sono però qui a chiedere alcuni chiarimenti, che credo sia dovuti visto il comportamento avuto dalla scuola nei miei confronti.
Chiarendo, qualora sfuggisse, che io abbia un titolo di studio equivalente a quello delle colleghe della asl, che qualcuno si è permesso anche di mettere in discussione fin dal primo giorno in cui ho scritto gentilmente alla scuola mettendo a disposizione la mia conoscenza, preparazione, qualifica e specializzazione, millantando richieste strane di informazioni sul mio conto insinuando gravissimi dubbi, sul mio conto e sulla mia professionalità, nella famiglia che aveva affidato a me il proprio figlio (cosa che eventualmente si discuterà in altra sede avendo già depositato tutto quanto presso il legale di fiducia) e chiarendo anche che ho forse più titoli delle colleghe della asl, che forse ho anche più esperienza delle colleghe della asl, che forse ho anche qualche specializzazione in più delle colleghe della asl, specifico quanto segue.
Sono mesi che scrivo alla scuola, e mai ho ricevuto risposta.
Sono mesi che chiedo e spiego via mail come …….. deve lavorare e perché, e mai ho ricevuto risposta.
Sono mesi che propongo collaborazione mettendomi a disposizione della scuola per qualsiasi cosa fosse necessaria in merito agli strumenti, che so per certo che i docenti non conoscono affatto, e mai ho avuto risposta. Fosse anche solo per buona educazione. Nulla.
Leggo la Sua richiesta odierna, oggi 31.01.24, che non è stata indirizzata anche a me, come avrebbe dovuto essere e come si fa normalmente tra professionisti seri, nella quale chiede una mia relazione, e nella quale
puntualizza che si deve rispettare la professionalità di ogni figura, mi riferiscono.
Bene, anzi benissimo, concordo perfettamente con lei.
Non mi pare però che la scuola abbia questo atteggiamento nei confronti di professionisti come me, più che qualificati, considerato che cita la sottoscritta e prende coscienza della presenza della stessa, solo ed esclusivamente a seguito della indicazione di un medico della asl.
E no, non funziona esattamente così il rispetto dei reciproci ruoli professionali.
Sono mesi che propongo una collaborazione e la scuola anziché capire e confrontarsi tra professionisti seri chiede “una relazione con le osservazioni personalizzate sullo stile di apprendimento di ……. raccolte durante le visite/incontri con lui e le motivazioni per usare strumenti compensativi e misure dispensative da voi proposti indicando come potrebbero favorire l’accrescimento dei punti di forza, lo sviluppo consapevole delle ‘preferenze’ e del talento di ……..”.
Comunicandovi che gli unici ad avere da me tali informazioni riservate, che siano mie personali o che siano inerenti il mio lavoro con il bambino, saranno i genitori, anche perché quanto da voi richiesto NON E’ assolutamente di pertinenza o di interesse della scuola, ne tantomeno possano agevolare il lavoro dei docenti che è tutt’altro, vi confermo che è davvero tutto molto molto triste, triste davvero leggere quello che accade ai nostri bambini e come la scuola agisce pur di non ammettere che sta sbagliando e che ha sbagliato, fortemente e gravemente.
Ed ancora più triste è leggere che si chieda il perché si debbano usare strumenti previsti da una legge dello sato e come questi possano aiutare un bambino dsa.
A distanza di 12 anni e mezzo dalla legge e dopo la tanta “formazione” che la scuola millanta. Forse da rifare, tutta.
Collaboro con le scuole da oltre 20 anni, e mai si è verificata una cosa simile.
Faccio e ho fatto formazione in centinaia di scuole italiane, e mai, dico mai, ho avuto tali e tante difficoltà e chiusura da parte dei docenti.
Venendo alla richiesta da me ricevuta in data odierna tramite la famiglia …………, in riferimento esclusivamente alle motivazioni specifiche per l’uso degli strumenti, velocemente e in sintesi ed anche generosamente, esplico le necessità banalissime e semplici di un dsa con diagnosi chiara e indicazione agli strumenti, necessità reperibili ovunque, anche sul sito del MIUR, il vostro MIUR, per dire.
La didattica, ovviamente è competenza dei docenti.
I bambini dsa hanno necessità, oltre che di una ottima terapia logopedica che ri-abiliti (nel senso che li renda “abili” a quello) gli apprendimenti lavorando su tutte le competenze non ancora acquisite, di strumenti che “sostituiscano” le attività che non riescono a portare a termine esattamente come spiega le legge e le linee guida.
Questo, ovviamente e come è facile immaginare, affinché in classe possano seguire le lezioni, studiare, imparare, apprendere, conoscere e fare proprie le informazioni.
Dovrebbe essere automatico per i docenti, a seguito di una attenta osservazione in classe, della lettura e della comprensione della diagnosi e delle indicazioni nella stessa, magari un confronto adeguato con la logopedista che segue il bambino, capire quali sia lo stile di apprendimento e quali siano le necessità di …….. e di ogni dsa:
– Ha difficoltà a leggere?? Usa computer con libri digitali e lettore vocale, come previsto dalla legge. Cosa toglie questo strumento alla professionalità del docente?? Senza strumento …….. non legge e non impara.
– Ha difficoltà a scrivere, disortografia e disgrafia?? Usa il computer evitando l’atto motorio (difficoltoso) e la rappresentazione mentale (che non occorre visto che usa la tastiera). Scrive meglio, in maniera corretta e più velocemente concentrandosi sul contenuto. Cosa toglie questo strumento alla professionalità del docente??? Senza strumento ……… non scrive e non impara.
– Ha difficoltà a scrivere velocemente appunti e dettati dai quali è dispensato, come si evince su qualsiasi libro che parli di DSA o come si evince dalla legge?? Usa il registratore, proprio come facevamo noi all’università e come garantisce il garante della privacy a TUTTI gli studenti, cosi da poter riascoltare la lezione a casa e integrare lo studio. Cosa toglie questo strumento alla professionalità del docente??? Il metodo universitario è perfetto per i dsa, che hanno immensi problemi solo con il metodo utilizzato nella scuola dell’obbligo, purtroppo. Senza strumento ……. non studia e non impara.
– Ha difficoltà a memorizzare nomi, date, concetti, successioni, ecc?? Usa mappe fatte da lui, nelle quali inserisce ciò che vuole purché ricordi quello che ha studiato e lo ripeta adeguatamente. Cosa toglie questo strumento alla professionalità del docente??? Senza strumento …….. non studia e non impara.
– Ha difficoltà a far di conto e si perde tra numeri e tabelline?? Usa la calcolatrice per fare i conti, il lettore per leggere problemi e lezioni da studiare e mappe per ricordare, ecc. Cosa toglie questo strumento alla professionalità del docente??? Senza strumento ……. non studia la matematica e non impara.
– Ha difficoltà coi simboli e segni della matematica e li confonde, inverte, sostituisce??? Usa il computer dove i simboli sono corretti e già scritti sulla tastiera, semplice. Cosa toglie questo strumento alla professionalità del docente??? Senza strumento …….. non studia la matematica e altre materie scientifiche e non impara.
E via cosi, Preside, in tutte le materie ovviamente perché…..llll è dsa in tutte le discipline. Mi pare tutto banalmente più che chiaro.
Cosa c’è di cosi offensivo o lesivo della professionalità di un docente se un ragazzino usa i suoi occhiali/strumenti a scuola, semplificando un lavoro che altrimenti sarebbe lento e difficile, COADIUVANDO però al meglio il lavoro del docente, non rendendolo vano e doloroso??
Come può non apparire chiaro che gli strumenti siano INTEGRATIVI all’insegnamento e che non manchino di rispetto a nessun docente???
Però mi preme molto puntualizzare una cosa, a mio avviso davvero sconcertante.
…….., non so se lei lo sa ma le garantisco con certezza assoluta che è cosi, a scuola VUOLE USARE TUTTI GLI STRUMENTI, regolarmente, anche perché sarebbe felice di essere autonomo e non dipendente dall’aiuto dell’adulto. Ci prova ma gli viene negato, puntualmente, con la strana affermazione che non riesce, che si confonde, che non sa come fare e che è meglio si affidi ai docenti. L’aiuto dei docenti deve fare riferimento alla didattica, allo studio, ad una spiegazione non compresa, non agli strumenti per studiare, tipo leggere o scrivere o fare calcoli, giusto??
Magari una spiegazione in più ma non la lettura di un testo che togle tempo agli altri bambini, e non in prima media avendo la possibilità di farlo AUTONOMAMENTE con il lettore.
Ma non era l’autonomia quella che dovevano sviluppare i bambini, tanto tempo fa??
Eppure ………. gli strumenti a casa invece li usa tutti, ma proprio tutti ogni santo giorno, senza alcuna difficoltà e da solo, in completa autonomia.
Fa con me corsi di formazione alle scuole in cui spiega ai docenti/genitori/bambini dsa come lavora al computer mostrando i programmi ed anche tutti i compiti che fa sui vari programmi.
Lavora col computer, ha il diario pieno zeppo di compiti segnati, usa libri digitali che gli ho scaricato, fa i compiti in digitale, usa i dizionari digitali, usa le sue mappe, usa tutto quello che ha. Basterebbe solo avere la volontà di guardarlo il computer anziché ritenerlo il nemico assoluto e si toccherebbe con mano tutto quello che lui è in grado di fare e che fa sul computer, studiando anche più degli altri bambini, sicuramente molto meglio.
La cosa però assai singolare è che giusto a scuola …….. ha problemi con il computer, è lento, si perde, lavora male, non sa che fare. Le allego alcune foto al solo scopo di darle una visione veloce del computer di …….. e di tutto quello che fa con i programmi, ormai da molti mesi e che i docenti negano.
Forse perché la docente di matematica gli ha fatto ricopiare sul quaderno gli esercizi fatti sul libro? E direi di si. Eppure aveva studiato e fatto i compiti ma ha preso una nota per non averli fatti. Da non credere. I dsa devono lavorare meno e …….. lavora il doppio. Incredibile.
Forse perché la docente di sostegno (ma poi perché??) e la docente di geografia continuano a chiedere i libri cartaceo ripetutamente e in maniera ossessiva, dimostrando di non avere ben compreso il dsa, gli strumenti e il loro uso, mettendo in difficoltà un bambino di 11 anni? E direi di si. E mi fermo qui perché di episodi ce ne sono davvero tanti, troppi per un bambino di soli 11 anni. Che pare stare in guerra ogni giorno vivendo una sttao di sofferenza enorme.
Quindi vien semplice da dedurre che ……. è gravemente intimorito ad usare il computer a scuola, messo in terribile soggezione e difficoltà da chi gli contesta l’uso in ogni istante della giornata.
……… usa il cartaceo SOLO per compiacere i docenti, perché i docenti continuano a dirgli che PERDE TEMPO, CHE E’ LENTO, CHE TUTTI RESTANO INDIETRO.
Anche io mi arrenderei se vedessi di fronte a me un gruppo di persone adulte contrarie a tutto ciò che faccio e che continuano a dirmi che sono lenta, le pare???
Decidere invece di invogliarlo, sostenerlo e aiutarlo dandogli fiducia e dicendogli che è SOLO questione di allenamento (come è, e come io avevo anche scritto ad una docente in una mail moltissimi mesi fa) e che in breve tempo, se si fosse sentito sostenuto e capito sarebbe diventato bravissimo, sarebbe stato chiedere troppo vero?? Si violano tutte le regole del patto di corresponsabilità con una tranquillità estrema, noto, e senza colpo ferire.
Detto questo, mi pare molto chiaro che basterebbe solo un minimo di buona volontà da parte dei docenti, e magari anche essere meno prevenuti, per toccare con mano che ……… non solo usa benissimo tutti gli strumenti, ma fa puntualmente tutti i compiti.
Ho in carico bambini di 5 elementare che con l’aiuto di docenti pazienti, qualificati, preparati e comprensivi sono diventati un vero portento col computer. In 5 elementare.
E’ tutto sui miei social, li….a memoria di chi non crede sia possibile, con foto e video a testimonianza.
Solo per mera chiarezza (e se ci sono errori sono dovuti al copia e incolla fatto perchè correggere tutto diventa davvero troppo) specifico alcuni punti della legge (170/2010) e delle linee guida ( 5669 luglio 2011) che se fossero stati letti sarebbero risultati chiarissimi e semplici.
Mi auguro che sia tutto molto chiaro, se serve ribadisco la mia disponibilità al confronto coi docenti, come faccio ormai da mesi, ma che so essere inutile.
Come già più volte scritto, se i docenti hanno bisogno, per qualsiasi dubbio sui programmi che …….. usa e che loro non conoscono, possono scrivermi, rispondo anche di notte, e come vede alle mail rispondo nel mio tempo ibero, la sera, quando si dovrebbe stare in famiglia.
Lo faccio con tutte le scuole, lo avrei fatto con la sua se i docenti avessero mostrato la minima voglia di confronto.
I docenti hanno esperienza da docenti e quello dovrebbero fare, lasciando che gli specialisti facciano il proprio mestiere.
Io non pretendo di insegnare, mai preteso perché non è mestiere mio, invece loro pretendono di sapere come lavora un dsa e quali strumenti NON DEBBA USARE. Follia.
E come ampiamente dimostra il loro approccio agli strumenti per il dsa, gli stessi docenti non conoscono gli strumenti (previsti per legge) più semplici per velocizzare il lavoro al dsa.
Augurandomi che adesso sia tutto più chiaro, che il mio messaggio le arrivi per quello che è, la saluto e le auguro buon lavoro.
Cordialmente, Lucia Fusco.
Di seguito le indicazioni della legge, linee guida e sito Miur, in realtà pochissime perché tutto sarebbe troppo, inserite nelle linee guida.
